vastera

A VAŠTÉRA

 

Üniun de tradisiun brigašche

Chi Siamo

L’Associazione culturale “A Vaštéra” è stata fondata nel 1984 con lo scopo di:
– difendere e valorizzare la cultura brigasca nei territori d’origine e dovunque esistano comunità di Brigaschi, oltreché nei centri di cultura;
– proteggere il patrimonio tradizionale brigasco, inteso come ambiente naturale e come insieme di beni materiali e culturali tramandati dagli antenati;
– tutelare la lingua brigasca nella sua tipicità e nelle sue varianti;
– promuovere e sostenere iniziative e manifestazioni che incrementino l’amicizia e il turismo interessato alla cultura e alla civiltà brigasche (cfr lo Statuto).
Dal 2009 l’Associazione è iscritta nel registro delle Organizzazione di Volontariato ONLUS.
Col termine “Brigaschi” si indicano gli appartenenti ad un’area culturale omogenea che interessa otto centri abitati, sei italiani e due francesi.
Questa realtà ha le sue origini nell’antico Comune di Briga Marittima, oggi La Brigue in Francia, di cui gli altri sette centri erano maṡàgi ossia fondazioni legate agli spostamenti dei suoi pastori, specialmente per motivi di pascolo. I centri dell’area culturale in questione, oggi denominata Tèra Brigašca, sono: Briga (La Brigue), Morignolo (Morignole), Realdo, Verdeggia, Piaggia, Upega, Carnino e Viozene.
Fino alla seconda guerra mondiale tutti, eccetto Verdeggia e Viozene, che appartenevano rispettivamente ai Comuni di Triora e di Ormea, facevano parte del Comune di Briga. Dopo il conflitto, con la cessione di territori italiani alla Francia, Briga Marittima e Morignolo sono diventati francesi; Realdo è passato a far parte del Comune di Triora, in provincia di Imperia; Piaggia, Upega e Carnino hanno dato origine al Comune di Briga Alta, in provincia di Cuneo. I Brigaschi, quindi, oggi si trovano sparsi tra due Stati (Italia e Francia), tre regioni (Piemonte, Liguria e P.A.C.A.- Provence, Alpes, Côte d’Azur -), tre provincie (Cuneo, Imperia e Département Alpes Maritimes) e quattro comuni diversi (La Brigue, Briga Alta, Ormea e Triora).
Nonostante le travagliate vicende storiche ed amministrative, tutti i centri della Tèra Brigašca mantengono una forte unità culturale, oggi ancora particolarmente evidente nell’espressione linguistica e nella cucina, ma fino ai primi decenni del secolo scorso anche nelle usanze e in modo particolare nel vestiario tradizionale, che nei vari paesi presentava una sostanziale identità dei modelli e anche dei tessuti caratteristici con cui veniva confezionato.
La Comunità Brigasca si caratterizza, in passato come oggi, per una specificità culturale e linguistica che ne fa un piccolo popolo orgoglioso delle proprie radici e delle proprie tradizioni, immune da intendimenti separatistici in ordine alle rispettive appartenenze nazionali, nelle quali sempre i Brigaschi si sono pienamente riconosciuti.
Si tratta di un popolo a fortissima vocazione pastorale, nato e sviluppatosi intorno al fiorente centro di Briga che, dal Medioevo all’Ottocento, ha conosciuto una significativa floridezza sociale, economica ed artistica. Si è venuta così costituendo la sua identità culturale, della cui specificità i Brigaschi sempre sono stati orgogliosi e hanno fatto motivo di differenziazione rispetto ad altre realtà. Questa identità culturale ha beneficiato degli apporti delle culture confinanti (ligure e provenzale) per l’apertura verso la zona costiera a motivo della transumanza e dei commerci e e si è conservata attraverso i secoli senza dubbio anche per la posizione dei suoi insediamenti chiusi tra le montagne. Il secondo conflitto mondiale, con le note vicende politiche che lo hanno seguito e di cui abbiamo già detto, ha segnato un punto d’arresto in questa continuità, operando una violenta lacerazione della Comunità Brigasca dal punto di vista territoriale ed amministrativo, creando condizioni di pesante sofferenza e precarietà in molti dei suoi componenti.
Negli anni Ottanta, nell’ambito di alcuni studi scientifici sull’Area Brigasca condotti dall’etnologo Pierleone Massajoli con l’aiuto di altri studiosi, è stata riscoperta questa singolare realtà umana e culturale ed è nata la nostra Associazione. Da allora i Brigaschi hanno avviato un processo di riappropriazione delle proprie radici e della propria identità di popolo che continua tuttora e va incrementandosi.
A Vaštéra, che non persegue finalità politiche o di lucro ed è apartitica, si propone ed è parte attiva in questo processo di riscoperta della nostra identità di Brigaschi. Consapevole della precarietà a cui questa nostra realtà culturale è ormai soggetta per questioni contingenti (spopolamento dei centri della Tèra Brigašca e sradicamento delle giovani generazioni rispetto ad essa, calo demografico inarrestabile, mancate possibilità di sviluppo economico dei suoi centri), tuttavia non ha scelto di svolgere soltanto un compito di raccolta delle testimonianze di un passato significativo ma ormai del tutto staccato dal presente e ancor più dall’avvenire. La vita dell’Associazione (fatta conoscere soprattutto attraverso l’omonima rivista semestrale) mostra un’esperienza umana in atto, fatta di iniziative disparate in cui i Brigaschi non appaiono come attori di rappresentazioni del passato o come oggetto di studio essi stessi, ma come persone che vivono nell’oggi portando in esso la propria specifica identità, uniti da sentimenti, tradizioni, ricordi, rapporti di amicizia e di solidarietà. Ed è proprio in questa luce che acquista pieno significato il nome dell’Associazione, A Vaštéra, che in Brigasco significa “stazzo”, “recinto per le pecore”, il luogo simbolo, nel lessico pastorale, del radunare insieme. In questo senso crediamo che la testimonianza di questa vitalità e di questa umanità trovino l’espressione più chiara nell’incontro annuale dei Brigaschi che ha luogo la prima Domenica del mese di Settembre, ogni anno in un centro diverso della Tèra Brigašca (Ëncontrë ën Tèra Brigašca). E’ un popolo che si incontra per fare festa insieme all’insegna non della nostalgia e del rimpianto, ma della speranza e della affermazione della bellezza di legami e di rapporti nuovi o di vecchia data, che canta con le modalità della propria tradizione e riafferma il modo brigasco di concepire la vita, radicato in una semplice ma profonda religiosità e in un’ ancestrale fierezza.
A Vaštéra, poi, non intende arrogarsi l’esclusiva nel rappresentare i Brigaschi come singoli e come Comunità nei diversi ambiti della società civile o presso le Istituzioni, ma desidera piuttosto esserne, con semplicità e discrezione, l’espressione autentica e credibile, valorizzando le esperienze, le iniziative e i contributi di tutti, in un clima di dialogo costruttivo.
E’ certo che il nostro operato non è stato e non è esente da limiti e da mancanze e che, a causa di questi limiti, si siano talvolta generati fraintendimenti e anche dissensi. E’ altrettanto certo, però, che queste esperienze rappresentano altrettante occasioni di aiuto a riflettere e a proseguire serenamente nel nostro impegno con entusiasmo e passione sempre nuovi.
Siamo convinti infine che lo studio e la conservazione delle testimonianze del nostro passato o le varie iniziative culturali che promuoviamo non siano da considerare fini a se stessi, ma possano aiutare tutti noi Brigaschi a comprendere meglio l’ oggi per onorare il nostro impegno nella società in cui viviamo e per poter fare, con fiducia, ancora progetti per il futuro.
Per conseguire le nostre finalità chiediamo e accettiamo con rispetto, stima e gratitudine, la collaborazione di tutti, specialisti, studiosi e semplici appassionati o simpatizzanti della nostra storia, delle nostre tradizioni, del nostro idioma, della nostra secolare civiltà che noi Brigaschi tanto amiamo.

Per aderire all’associazione

Compilare la Scheda di Iscrizione Soci (scarica il modulo) e inviarla a:
“A VAŠTÉRA – Üniun de tradisiun brigašche”
c/o Studio Lanteri Giovanni – Piazza Ulisse Calvi, 21/6 18100 IMPERIA (IM).
L’ammissione a Socio sarà deliberata dal Consiglio Direttivo.
Effettuare anche il versamento della quota associativa di € 25,00 tramite il bollettino di C/C postale 12788188,
sempre intestato a: “A VAŠTÉRA – Üniun de tradisiun brigašche” c/o Studio Lanteri Giovanni – Piazza Ulisse Calvi, 21/6 18100 IMPERIA (IM).
oppure effettuare un bonifico bancario

Banco-Posta: IBAN:”IT03D0760110500000012788188
BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
Banca Carige S.p.A. FILIALE DI SANREMO IBAN:”IT27NO617522700000003262880
BIC: CRGEITGG3Ol

Il versamento della quota di adesione dà diritto al ricevimento dei due numeri annui della Rivista.
Chi è interessato solamente a ricevere la Rivista, può effettuare una donazione di almeno 20 €.

Paesi Brigaschi

La Brigue

Verdeggia

verdeggia

Carnino

Morignole

morignolo

vastera

Piaggia

 piaggia

Realdo

Upega

Viozene

Viozene

 

Cartina di Luciano Frassoni

Së ti vöi in bon agliée, sëmenarù dë Fërvée

Fin ch'ër l'i à a nèu àa cola, i fažöi ten-ité 'n la bërcòla

Quand ër canta 'r cüch la é fam 'ndapertüt. S'ër cüc në canta ai Sinquàiri, o ch l'é mort o ch'ër në šta guàir; s'ër cüc në canta d'Avrìi, o chë l'é mort o ch'ër vòo murìi

Quand San Michèe së bagna e are ër ciuurà fin a Natale

 

Quand ër nèva ai Santi, tüt r'üvèrn ër paréš i campi

 

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